Barcellona è una città affascinante con numerosi luoghi da visitare. Ecco una lista di cose da non perdere a Barcellona.
Il Ponte Vecchio è davvero conosciuto a livello universale! Così piccolo e così magico, ha una lunghissima storia alle spalle, che ne fissa l’origine in epoca romana, sul finire dell’anno 1000, quando in questo punto esisteva già una costruzione in legno, più volte distrutta.
Attraversa l’Arno nel suo punto più stretto e presenta un’architettura assolutamente unica. La prima versione in pietra e arcate risale al XII secolo e l’attuale forma sarebbe successiva alla costruzione dei "lungarni" quando il ponte assunse l’attuale aspetto a tre valichi (1345), opera di Taddeo Gaddi o di Neri di Fioravante.
Nel corso del XV secolo le autorità cittadine fecero spostare sul ponte tutti i banchi dei macellai, che lasciavano tracce maleodoranti in giro per la città. I macellai montarono delle stanzette affacciate sul fiume. Quando però, un secolo più tardi, Vasari costruì il famoso Corridoio Vasariano, per collegare Palazzo Vecchio, dove i Medici avevano i loro uffici, e Palazzo Pitti, dove abitavano, senza bisogno di scendere in strada e affrontare inutili rischi, le cose cambiarono. Il corridoio passava infatti sopra il Ponte Vecchio, e l’odore delle carni fu di nuovo un problema e i negozi dei macellai furono sostituiti con negozi di orefici, tuttora presenti sul ponte.
Durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, Ponte Vecchio fu l’unico ponte fiorentino risparmiato dai Nazisti, che tuttavia ne distrussero i punti d’accesso.
Oggi rimane uno dei simboli indiscussi di Firenze, meta obbligata di ogni passeggiata romantica, di un gelato estivo o di una foto ricordo. In ogni caso, il punto privilegiato d’osservazione chiaramente non è il ponte stesso, se non dal ponte successivo, il Ponte Santa Trinita.
I più audaci potranno scendere su quelli che i fiorentini chiamano “i triangoli”: i pilastri stessi del ponte, da cui si gode la più spettacolare vista del ponte vecchio specchiato completamente nell’Arno. Di notte, provar per credere, si può arrivare a confondere la realtà dal riflesso.
Credits Pics: Laura Mangoni